SOCIETÀ, ECONOMIA E AMBIENTE DOPO LA PANDEMIA

 

Nasce a Firenze l’Osservatorio sulla Sostenibilità

 

Associazioni e movimenti ecologisti e di giustizia climatica e sociale insieme

Con gli obiettivi del monitoraggio sui rischi di regressione in campo ambientale e sociale e della promozione di una transizione ecologica e sostenibile della società

Un confronto aperto con istituzioni e cittadinanza per il futuro di noi tutti

 

Il mondo dopo la pandemia del Covid19 non può e non deve più essere lo stesso. Non ci possiamo permettere di tornare al mondo di prima come se niente fosse o addirittura di smantellare le poche regole che ci eravamo dati in nome di una miope deregolamentazione per il rilancio dell’economia. Il pianeta è infatti sull’orlo del collasso e così la nostra società, sia dal punto di vista ambientale che sociale. L’emergenza climatica in atto non si è fermata con il coronavirus, la cui diffusione è anzi legata anche ad un modello di sfruttamento del pianeta di cui tutti siamo responsabili e che necessita di essere cambiato.

Il momento di stop che la pandemia ha imposto deve essere vissuto come elemento di svolta, una svolta che ci deve portare ad un mondo più equo, più rispettoso dell’ambiente e di noi stessi, accogliente per chi vive oggi e per chi verrà domani.

La cosiddetta transizione ecologica della società, la sua trasformazione in una forma ambientalmente e socialmente sostenibile, deve avvenire adesso o sarà troppo tardi.

La drammatica crisi di questi mesi rischia di accelerare i tentativi organizzati di cancellare percorsi virtuosi di sviluppo sostenibile, e di favorire molte dinamiche oscure operate dai poteri mafiosi e corruttivi, orientati ad affermare il loro privilegio socioeconomico a scapito del bene comune. Ma la crisi ci mostra anche strade prima considerate impraticabili. Molte attività possono essere fermate, ripensate e fatte ripartire in modo diverso. Molte realtà produttive possono essere riconvertite e in tempi più rapidi di quanto si potesse immaginare.

In questo momento storico di estrema importanza, ognuno deve fare la sua parte: in primis i nostri politici, che hanno l’enorme responsabilità di guidare la società in questa fase critica, ma anche il mondo delle imprese e del lavoro, il mondo dell’associazionismo, la cittadinanza tutta.

Per questo le sottoscritte associazioni e i sottoscritti movimenti di tutela dell’ambiente e dell’equità e della giustizia sociale hanno deciso di unirsi insieme in un Osservatorio Fiorentino per la Sostenibilità, con la finalità di monitorare l’operato delle Amministrazioni e di tutti gli stakeholders la cui attività ha incidenza sulla collettività, e di portare avanti proposte concrete per il cambiamento, rivolgendosi sia alle Istituzioni che alla cittadinanza, ma anche al mondo della scienza, della tecnica e del lavoro.

 

I punti su cui in particolare verterà il nostro lavoro sono:

  • Mobilità sostenibile
  • Energie rinnovabili e risparmio energetico
  • Commercio a chilometro zero
  • Economia Circolare, riduzione dei rifiuti e delle plastiche monouso.
  • Beni comuni / Equità / Disuguaglianze
  • Educazione ambientale
  • No grandi opere con forte impatto ambientale

 

Nella consapevolezza della gravità della situazione economica, che in particolare colpisce le fasce più deboli della nostra popolazione, e della necessità di fronteggiarla con forti interventi, ai nostri politici chiediamo di saper guardare non solo all’immediato, ma anche e soprattutto al futuro. Il futuro che tutti chiediamo è quello di un mondo più sano, più vivo e più vivibile, un mondo più giusto.

A questo si potrà arrivare solo se sapremo immaginare una nuova società ed una nuova economia.

Questo è il momento di farlo e di farlo tutti insieme. Abbiamo perciò sentito il bisogno di unire le nostre forze in questo coordinamento, che si ispira come riferimenti più generali alla campagna Ritorno al Futuro lanciata da Fridays For Future Italia e alle posizioni del Segretario dell’Onu Guterres: dalla richiesta di una svolta verde, all’abolizione dei sussidi alle energie fossili, dall’istituzione delle carbon tax, a maggiori fondi per istruzione e ricerca.

Siamo aperti all’adesione e al dialogo con tutte le realtà associative e di cittadinanza, e fin da subito proponiamo un confronto alle forze politiche e alle istituzioni.

Scrivici!